domenica, dicembre 21, 2008
Sport
Inizio a pensare che ci sia una certa differenza nel chiedere ad un amico "andiamo a fare 2 tiri" se il tuo sport è il calcio piuttosto che la kick.
domenica, dicembre 14, 2008
il mio primo "SSSHH PARTY"
Sicuramente non è la festa più divertente a cui poter partecipare, non si sta in mezzo alla folla, non ci si ubriaca, non si ascolta la musica a volumi pazzeschi... anzi, proprio questo aspetto sarà per me quello principale nella serata.
Non sapevo cosa mi aspettasse, anzi, non sapevo nemmeno della festa, tanto che mi ci sono ritrovato per puro caso. SSSHH party, la festa del silenzio, non perchè bisogna stare il più zitti possibile, ma perchè organizzata da un simpatico gruppo di sordomuti.
La serata è iniziata in maniera molto semplice: un foglio, una penna e la scritta "come ti chiami?"
La risposta è un po' più complicata di quanto normalmente possa sembrare. "Devi dirmelo con i SEGNI". E così imparo a dire il mio nome con l'alfabeto muto, un po' diverso da quello che usavo da bambino per comunicare in classe con i compagni più distanti.
Intanto su altri tavoli ci si diverte con giochi di società, il più gettonato "Tabù".
La serata va avanti, noi dovremmo fare delle domande per trovare differenze tra i nostri modi di vivere la quotidianità e i loro, all'inizio un po' di buio, l'udito è ormai una cosa che utilizzo troppo spesso senza accorgermi e di cui loro facendo a meno hanno dovuto trovare alternativa attraverso altri sensi, primo su tutti la vista.
Scopro che il campanello viene sostituito da delle luci lampeggianti, gli sms hanno importanza fondamentale per la comunicazione a distanza, rimango un po' spaesato alla scoperta che pur non potendo ascoltare la musica riescano a percepire il senso del ritmo, in parte attraverso i movimenti degli altri. A freddo mi viene dunque da pensare che potrebbero tranquillamente andare in una discoteca e sentirsi alla pari degli altri o forse anche avvantaggiati partendo dal presupposto che in una discoteca la musica non esiste, ma ciò che uno segue è solo il ritmo e che potrebbero comunicare con più facilità con gli amici perchè non c'è volume che possa superare i gesti.
L'arrivo del cibo non mi ha fatto più sapere come fanno ad andare in moto, inizialmente la mia domanda era relativa al clacson o alle sirene, ma appena rientrato in macchina mi sono accorto che senza rendermene conto cambio marcia quando il mio orecchio mi dice che è tempo di farlo e se per una macchina si può risolvere con un semplice cambio automatico, non è così semplice per una moto che non sia uno scooter.
Bella festa, mi ha dato qualcosa in più, spero di ritrovarla in futuro.
Non sapevo cosa mi aspettasse, anzi, non sapevo nemmeno della festa, tanto che mi ci sono ritrovato per puro caso. SSSHH party, la festa del silenzio, non perchè bisogna stare il più zitti possibile, ma perchè organizzata da un simpatico gruppo di sordomuti.
La serata è iniziata in maniera molto semplice: un foglio, una penna e la scritta "come ti chiami?"
La risposta è un po' più complicata di quanto normalmente possa sembrare. "Devi dirmelo con i SEGNI". E così imparo a dire il mio nome con l'alfabeto muto, un po' diverso da quello che usavo da bambino per comunicare in classe con i compagni più distanti.
Intanto su altri tavoli ci si diverte con giochi di società, il più gettonato "Tabù".
La serata va avanti, noi dovremmo fare delle domande per trovare differenze tra i nostri modi di vivere la quotidianità e i loro, all'inizio un po' di buio, l'udito è ormai una cosa che utilizzo troppo spesso senza accorgermi e di cui loro facendo a meno hanno dovuto trovare alternativa attraverso altri sensi, primo su tutti la vista.
Scopro che il campanello viene sostituito da delle luci lampeggianti, gli sms hanno importanza fondamentale per la comunicazione a distanza, rimango un po' spaesato alla scoperta che pur non potendo ascoltare la musica riescano a percepire il senso del ritmo, in parte attraverso i movimenti degli altri. A freddo mi viene dunque da pensare che potrebbero tranquillamente andare in una discoteca e sentirsi alla pari degli altri o forse anche avvantaggiati partendo dal presupposto che in una discoteca la musica non esiste, ma ciò che uno segue è solo il ritmo e che potrebbero comunicare con più facilità con gli amici perchè non c'è volume che possa superare i gesti.
L'arrivo del cibo non mi ha fatto più sapere come fanno ad andare in moto, inizialmente la mia domanda era relativa al clacson o alle sirene, ma appena rientrato in macchina mi sono accorto che senza rendermene conto cambio marcia quando il mio orecchio mi dice che è tempo di farlo e se per una macchina si può risolvere con un semplice cambio automatico, non è così semplice per una moto che non sia uno scooter.
Bella festa, mi ha dato qualcosa in più, spero di ritrovarla in futuro.
Iscriviti a:
Post (Atom)